Fascino, divertimento e..vita grama!


L’inverno è una stagione affascinante per frequentare la montagna: paesaggi fantastici, panorami mozzafiato e divertimento sulla neve. E gli animali? Alcuni decidono di affrontare la stagione invernale con il letargo; altri migrano - solo temporaneamente - verso climi più miti o quote più basse. Per gli altri - quelli che svernano a media - alta quota senza andare in letargo - si prospettano “tempi duri”: oltre ai pericoli oggettivi (valanghe e slavine coinvolgono anche gli animali, oltre agli esseri umani), mantenere a livelli vitali la temperatura corporea nonostante il freddo, il vento e la neve è una sfida difficile, che solo individui sani e forti riescono a sostenere:

  • Il cibo è scarso, come scarso è il valore nutritivo di ciò che viene ingerito dagli animali. E’ quindi fondamentale risparmiare energie.
  • Alcuni animali (ad esempio, camosci e stambecchi) tendono quindi a rimanere in zone riparate, soleggiate e con disponibilità di cibo il più a lungo possibile: margini del bosco, creste e dorsali con scarsa copertura nevosa, altre aree soleggiate e scarsamente innevate (ad e esempio, versanti rocciosi, pendii ripidi).
  • Altri animali si procurano o preparano speciali ripari (ad esempio, gli igloo del fagiano di monte) nella neve, nei quali passano la maggior parte del loro tempo.
  • In tutti i casi, le funzioni vitali risultano rallentate e il movimento ridotto allo stretto necessario.


La presenza umana, sempre percepita come un pericolo, genera negli animali diverse risposte che si traducono in diversi comportamenti di difesa, il più comune dei quali è la fuga.
La reazione al pericolo, in inverno, comporta quindi un più elevato dispendio energetico, l’abbandono delle condizioni favorevoli in cui l’animale si trovava e una generale condizione di stress che, per un essere umano, sarebbe riconducibile ad uno stato di “paura” o “panico”. Il ripetersi di queste condizioni di disturbo si ripercuotono sullo stato di salute degli individui, sulla loro resistenza a patologie e parassiti, sul successo riproduttivo. Nei casi più gravi, il perdurare di condizioni di conflitto e/o disturbo può portare gli individui (o le popolazioni) all’abbandono delle aree maggiormente vocate.

Come comportarsi?


Oltre alle regole generali, quando vi muovete in inverno, a piedi, con gli sci o con le ciaspole, seguite queste semplici regole aggiuntive:

  • Evitate i margini del bosco, le aree prive di copertura nevosa (soprattutto nelle prime ore del mattino e all’imbrunire), le aree in cui vigono restrizioni e/o divieti, anche temporanei.
    Verificate il vostro itinerario e considerate la presenza di questi ambienti, in relazione alle condizioni di sicurezza del manto nevoso.
  • Seguite le tracce esistenti e gli itinerari consigliati, evitando di allargare eccessivamente il segno del vostro passaggio, soprattutto nel bosco, al margine di esso e nelle aree caratterizzate da giovane vegetazione forestale. Laddove possibile percorrete piste forestali e tracciati evidenti, in salita e in discesa.
  • La teoria dell’imbuto vi servirà ad avere le idee più chiare!
  • Se individuate animali, osservateli a debita distanza. Non dirigetevi direttamente verso di loro, aggirateli con passo calmo.
  • Nel caso in cui gli animali già osservati a distanza non possano essere aggirati(per esempio per motivi di sicurezza), fate in modo che si accorgano della vostra presenza già da distanza, in modo che si possano allontanare con relativa calma e anticipo. 


Ultimo aggiornamento: 19/11/2018 ore 16:55:14

La Rete di Progetto Resicets

© 2017 Ente di Gestione Aree Protette dell’Ossola | Privacy | Cookies  | Accessibilità | Credits

Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione ed il funzionamento del sito stesso.Per saperne di più: privacy policy.

  Io accetto i cookie di questo sito
EU Cookie Directive plugin by www.channeldigital.co.uk