Scuola Media di Varzo, Classe 2^ A
LA VIA DEL SEMPIONE: PERIODO NAPOLEONICO
La strada carrozzabile del Sempione, Il progetto di Napoleone Bonaparte
Mentre Napoleone Bonaparte, il 6 maggio 1800 attraversò il Gran S. Bernardo, il generale Béthencourt passava contemporaneamente il Sempione con 1000 uomini destinati all’esplorazione: ancora non era deciso quale dei due sentieri, sopra i valichi, sarebbe stato ampliato a strada carrozzabile, benché il Sempione fosse in discussione fin dal 1797. Si decise per il Sempione il 7 settembre 1800, quale via diretta da Parigi a Milano. Napoleone ambiva ad una strada militare sopra il Sempione e ad annettere, al momento opportuno, il Vallese alla Francia.
Il percorso
Dopo Arona, lungo la riva del lago Maggiore, la strada proseguiva fino a Feriolo, quindi lungo la valle d’Ossola fino a Domodossola. Abbandonando il piano, lungo la valle Divedro fino al villaggio del Gabio, dove si congiungeva con la strada Francese che, valicato il passo, scendeva a Briga nel Vallese.
I lavori
La costruzione della strada secondo il primo console di Francia doveva essere fatta dai militari, ma a lui stesso spettava la decisione della spartizione delle spese: la Francia era responsabile del tratto di montagna da Briga fino a Gstein – Gabi, lungo 35 km, alla Repubblica Cisalpina toccava la costruzione dei 28 km da Gstein – Gabi a Domodossola.
Sovrintendente era il ministro della guerra a Parigi e il generale Turreau fu incaricato della direzione generale dei lavori. Turreau, con funzione consultiva, ebbe al suo fianco l’ingegnere civile Nicolas Céard. L’ingegnere civile Céard si recò in ispezione sul versante sud, dove c’era qualche tratto di strada compiuto fra Domodossola e Crevola. Rientrato, elaborò un progetto di massima per una strada "a prova di inverno”.
Il suo rapporto, assieme ad altre somme di denaro, spese inutilmente dall’esercito, ebbero il loro effetto a Parigi e, nel luglio del 1801, Bonaparte ordinò che l’impresa fosse ceduta dal ministero della guerra al ministero dell’interno. Il generale responsabile venne sostituito dall’ingegnere Céard che divenne direttore generale dei lavori.
Mentre sul versante francese si doveva provvedere a ricostruire tratti eseguiti in modo “vergognoso”, sul versante italiano i lavori procedevano a rilento per divergenze di opinione insormontabili fra gli ingegneri francesi ed i colleghi italiani. Solo un decreto di Napoleone, nel marzo del 1803, rendeva giustizia ai progetti avanzati dagli ingegneri italiani, assegnando loro la conduzione dei lavori. Da questo momento la costruzione procedette da Domodossola al Gabio, in modo rapido. In quindici mesi fu realizzata la galleria di Gondo, su progetto italiano.
Inaugurazione
Il 9 ottobre 1805 ebbe luogo, in presenza di Céard, degli ingegneri e di numerosi ospiti, il viaggio di inaugurazione con le carrozze, lungo la nuova strada del Sempione. Napoleone non potè intervenire.
Si trattava della prima strada carrozzabile di alta montagna: la carreggiata conservava la larghezza di otto metri, anche durante tutto il percorso alpino.
I viaggiatori
La nuova strada del Sempione diventò presto un’attrazione: furono innanzitutto i funzionari dell’amministrazione e i membri della nobiltà a volerla attraversare. In seguito furono soprattutto i giovani nobili in viaggio di istruzione a percorrerla.
L’era d’oro della diligenza
A partire dal marzo 1805, la posta cantonale provvedeva a corse regolari bisettimanali di diligenza sopra il Sempione. Attraverso il valico furono istituiti tre diversi servizi postali: “poste aux lettres”, la “diligence” e la “poste aux chevaux”.
Nel 1816 la “Règie des postes du canton Vaud” riunì le varie imprese, assumendo il servizio postale fino al 1830. Tra il 1865 e il 1873 viaggiavano giornalmente, in ambedue le direzioni due diligenze sul passo, quali corse estive ad orario fisso. Nel 1906 con il termine della galleria del Sempione il servizio postale stradale rimase in funzione per i residenti con una sola corsa giornaliera.
Last update: 01/07/2018 ore 13:21:59