frase intro: Il progetto RESICETS ha 4 obiettivi principali. Per soddisfare gli obiettivi, il progetto attiva 6 azioni, a loro volta articolate in attività.
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Il progetto RESICETS ha 4 obiettivi principali:

  • Aumentare la consapevolezza e la partecipazione degli attori locali nei confronti della problematica trattata, anche attraverso una prospettiva di sviluppo economico del loro impegno.
  • Proporre soluzioni fruitive alternative, condivise e attrattive.
  • Accrescere la consapevolezza dei fruitori attraverso messaggi positivi e indurre cambiamenti volontari e consapevoli.
  • Migliorare l’efficacia della pianificazione naturalistica, con individuazione di zone vulnerabili e idonee misure di mitigazione/regolamentazione.


Per soddisfare gli obiettivi, il progetto attiva 6 azioni, a loro volta articolate in attività:

  • Preparazione, monitoraggio della fruizione e raccolta di esempi e buone pratiche nell’area alpina.
    In questa fase viene condotto un primo monitoraggio della fruizione nelle aree del Parco (attraverso la somministrazione di questionari spontanei e guidati), per raccogliere visioni, approcci e suggerimenti.
  • Coinvolgimento dei portatori d’interesse attraverso l’attività della Carta Europea del Turismo Sostenibile - CETS, e la certificazione degli operatori che si impegnano al raggiungimento degli obiettivi del progetto RESICETS, attraverso la Fase II della Carta. Formazione, informazione e condivisione costituiscono i cardini portanti di quest’azione, che mira a coinvolgere attivamente i diversi attori direttamente coinvolti nella filiera del turismo locale: albergatori e strutture ricettive, guide e accompagnatori, associazioni di promozione del territorio, enti pubblici.
  • Progettazione, realizzazione e promozione di percorsi di fruizione a “impatto 0”.
    Con quest’azione vengono individuati alcuni percorsi da proporre ai fruitori delle Aree Protette, espressamente dedicati al tema degli impatti delle attività ricreative sulle risorse naturali.
  • Comunicazione e informazione per il grande pubblico, i turisti, i frequentatori delle Aree Protette dell’Ossola.
    Attraverso il sito web, i social network, prodotti cartacei e digitali realizzati ad hoc, anche grazie ai risultati e alle indicazioni fornite dai fruitori nell’Azione 1. Anche gli operatori del territorio coinvolti costituiranno veicolo di informazione.
  • Pianificazione e regolamentazione.
    Con particolare riferimento alla redazione del Piano di Gestione della Zona Speciale di Conservazione - ZSC e Zona di Protezione Speciale - ZPS IT 11400016 “Alpi Veglia e Devero - Monte Giove”. L’area è inserita nella vasta rete ecologica europea Natura 2000 e, tra le criticità da risolvere, è stata evidenziata anche la tematica degli impatti delle attività ricreative sulla fauna presente.
  • Gestione del progetto, monitoraggio e valutazione finale.
    Quest’azione cercherà, al termine del triennio di durata del progetto, di raccogliere i primi dati relativi all’impatto e all’efficacia della strategia messa in campo.


frase intro: RESICETS è collegato all’iniziativa Be Part of the Mountain, coordinata da ALPARC, la Rete delle Aree
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RESICETS è collegato all’iniziativa Be Part of the Mountain, coordinata da ALPARC, la Rete delle Aree Protette Alpine.

Si tratta di una campagna di comunicazione condivisa per sensibilizzare escursionisti e praticanti delle attività outdoor alla problematica degli impatti da fruizione sulle risorse naturali delle aree protette alpine, e per dare maggiore visibilità alle iniziative locali avviate nei singoli territori. Be Part of the Mountain è un progetto di cooperazione internazionale che mira a far collaborare aree protette, ONG per la tutela dell’ambiente, enti pubblici, club alpini e testimonial in tutto l’arco alpino.

L’obiettivo principale è l’innesco di comportamenti virtuosi tra i praticanti degli sport invernali, attraverso lo scambio di buone pratiche, lo sviluppo di strumenti comuni per l’aumento della consapevolezza e la divulgazione delle informazioni.

Background

Nel marzo 2016, ALPARC, insieme ad ASTERS (Associazione delle riserve naturali dell'Alta Savoia) e al Parco Naturale Regionale del Massif des Bauges, organizzò un primo seminario internazionale sul disturbo alla fauna selvatica causato dalle attività sportive invernali (Lescheraines, F). Gli esperti riuniti concordarono sul fatto che la tematica rappresenta un’istanza comune quasi ovunque nelle Alpi e necessita pertanto di un'attenzione particolare e di un'azione comune. I presenti espressero il desiderio di sviluppare azioni concrete in termini di comunicazione di sensibilizzazione a livello transalpino, all'interno della rete ALPARC. L'evento ha portato alla formazione di un gruppo di lavoro e di un comitato direttivo.

A seguito di questo evento, ALPARC ha sviluppato con successo il progetto WeWild (We Respect Alpine Wildlife), che mira a sviluppare una strategia di comunicazione congiunta e a creare i primi strumenti di comunicazione per i membri del gruppo di lavoro. Finanziato dall'Agenzia Federale per la Conservazione della Natura (BfN, Germania) con fondi del Ministero Federale dell'Ambiente, della Conservazione della Natura, dell'Edilizia e della Sicurezza Nucleare (BMUB, Germania), è stato avviato a dicembre 2016 e prosegue fino a novembre 2018.

Nel gennaio 2018, ALPARC ha lanciato l'iniziativa Be Part of the Mountain come principale risultato della strategia di comunicazione sviluppata nel progetto WeWild.


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Sole, vita all’aria aperta e qualche attenzione

 

L’estate è la stagione dell’attività fisica, del movimento e delle gite fuori porta. Le montagne costituiscono un richiamo irresistibile per gli appassionati delle attività outdoor e per gli amanti della natura: scarponi, scarpe da trail running, scarpette d’arrampicata e mountain bike prendono il posto di sci e ciaspole. Per gli appassionati di montagna a 360° il “cambio di stagione” è un momento magico e affascinante. La maggior parte degli animali, in ambiente alpino, utilizza il periodo primaverile - estivo per “ricaricarsi” e prepararsi per la prossima grande sfida: l’inverno che arriverà.

La primavera e l’estate sono anche il momento in cui diverse specie (tra le quali alcune particolarmente vulnerabili (come fagiano di monte e pernice bianca) si accoppiano, danno alla luce i piccoli e li allevano. Per chi (come fagiano di monte e pernice bianca) nidifica e cova a terra, tra gli arbusti, i pericoli e gli inconvenienti non mancano. Altri animali, quali camosci, stambecchi e ungulati in genere sono più propensi a “tollerare” la presenza di escursionisti e visitatori. Ciò non vuol dire che non ci si debba comportare come ospiti educati in casa d’altri!

Come comportarsi?

 

Oltre alle regole generali, quando vi muovete in estate, a piedi o in bicicletta, seguite queste semplici regole aggiuntive:

  • Non abbandonate i sentieri segnalati.
    In presenza di diramazioni dei sentieri - scorciatoie - scegliete sempre il tracciato più battuto ed evidente;
  • Anche durante la raccolta dei frutti di bosco, ricordate la regola precedente!
    Diversi animali scelgono rododendri e mirtilli quale luogo ideale per nascondersi e nidificare.
  • Se percorrete i sentieri in mountain bike o con una e-bike, ricordate di accordare la precedenza ai pedoni, in salita come in discesa, e di rallentare la vostra corsa quando incontrate altri escursionisti.
  • Vale la pena ripeterlo: se un cane vi accompagna, deve essere tenuto al guinzaglio.
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Recreational activities and nature conservation in the Alpine protected areas: possible
coexistence

We have witnessed major changes in Alpine tourism over the past few years. It is not just a matter of the
proliferation of new recreational and sporting activities, both in summer and in winter; growing numbers of
hikers reach remote nooks of our mountains: hiking, trail running, mountain biking in its various forms, ski
mountaineering, free riding, and snowshoeing, are increasingly widely practiced activities, favored by an
outdoor market attentive to developments related to fitness, as well as the fruition of nature. Furthermore,
the ease of access to areas that were once seldom visited, along with the availability of new technical
materials (for example, lighter skis and bikes) mean that more and more people can enter environmentally
sensitive areas.

Although this phenomenon has positive implications for the mountain economy, it is a new challenge for
the managers of the Alpine protected areas. Several studies have shown that some activities can cause
disturbance and have a negative impact on the already difficult lives of wildlife, especially during winter or
in breeding periods. Then during summer, crowding can generate problems related to the occupation of
the same areas by both the users and wildlife, as well as by farmers and managers of the pastures,
meadows, and herds. Addressing the impact of recreational activities on habitats and species of the
protected areas at the local level is an important and difficult task: in order to manage it, we need an
integrated strategy that relies on the participation of all the stakeholders involved in the local tourist supply
chain (including the users) together with an open and constructive overview. Therefore, we need adequate
information for tourists, but also training courses for local operators and adequate management and
planning tools for protected areas.

CIPRA Italy is working alongside the Ossola Protected Areas Management Body on the project "RESICETS -
Environmental Resilience of Recreational Activities in the Protected Areas of Ossola, through the
European Charter for Sustainable Tourism". This is a structured initiative that involves various players in
the local tourism supply chain concerning a path of information and awareness, as well as economic and
territorial development: in fact, the European Charter for Sustainable Tourism - CETS promotes the
certification of those tour operators (alpine guides, escorts, reception activities) who work alongside the
Park Authority for the management and reduction of the impact of recreational and tourist activities. This
ambitious and innovative initiative is one of the first activated in this field in Italy. The project, supported by
the Cariplo Foundation, has a duration of three years and includes activities ranging from monitoring of
tourism to operators' training, from activation of a tailored information campaign to the preparation of
some low-impact winter hiking trails.

RESICETS is linked to the "Be Part Of The Mountain" initiative, coordinated by ALPARC, the Alpine
Protected Areas Network. This is a shared communication campaign which aims to raise the awareness of
outdoor participants with regard to the problem and to give greater visibility to local initiatives launched in
individual areas. “Be Part of the Mountain” is a project of international cooperation that aims to bring
together protected areas, NGOs for the protection of the environment, public bodies, alpine clubs and
testimonials throughout the Alps. The main objective is the triggering of virtuous behavior among winter
sports practitioners through the exchange of good practices, the development of common tools for raising
awareness, and spreading information.

 

frase intro: L’inverno è una stagione affascinante per frequentare la montagna: paesaggi fantastici, panorami mozzafiato e divertimento sulla neve.
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Fascino, divertimento e..vita grama!


L’inverno è una stagione affascinante per frequentare la montagna: paesaggi fantastici, panorami mozzafiato e divertimento sulla neve. E gli animali? Alcuni decidono di affrontare la stagione invernale con il letargo; altri migrano - solo temporaneamente - verso climi più miti o quote più basse. Per gli altri - quelli che svernano a media - alta quota senza andare in letargo - si prospettano “tempi duri”: oltre ai pericoli oggettivi (valanghe e slavine coinvolgono anche gli animali, oltre agli esseri umani), mantenere a livelli vitali la temperatura corporea nonostante il freddo, il vento e la neve è una sfida difficile, che solo individui sani e forti riescono a sostenere:

  • Il cibo è scarso, come scarso è il valore nutritivo di ciò che viene ingerito dagli animali. E’ quindi fondamentale risparmiare energie.
  • Alcuni animali (ad esempio, camosci e stambecchi) tendono quindi a rimanere in zone riparate, soleggiate e con disponibilità di cibo il più a lungo possibile: margini del bosco, creste e dorsali con scarsa copertura nevosa, altre aree soleggiate e scarsamente innevate (ad e esempio, versanti rocciosi, pendii ripidi).
  • Altri animali si procurano o preparano speciali ripari (ad esempio, gli igloo del fagiano di monte) nella neve, nei quali passano la maggior parte del loro tempo.
  • In tutti i casi, le funzioni vitali risultano rallentate e il movimento ridotto allo stretto necessario.


La presenza umana, sempre percepita come un pericolo, genera negli animali diverse risposte che si traducono in diversi comportamenti di difesa, il più comune dei quali è la fuga.
La reazione al pericolo, in inverno, comporta quindi un più elevato dispendio energetico, l’abbandono delle condizioni favorevoli in cui l’animale si trovava e una generale condizione di stress che, per un essere umano, sarebbe riconducibile ad uno stato di “paura” o “panico”. Il ripetersi di queste condizioni di disturbo si ripercuotono sullo stato di salute degli individui, sulla loro resistenza a patologie e parassiti, sul successo riproduttivo. Nei casi più gravi, il perdurare di condizioni di conflitto e/o disturbo può portare gli individui (o le popolazioni) all’abbandono delle aree maggiormente vocate.

Come comportarsi?


Oltre alle regole generali, quando vi muovete in inverno, a piedi, con gli sci o con le ciaspole, seguite queste semplici regole aggiuntive:

  • Evitate i margini del bosco, le aree prive di copertura nevosa (soprattutto nelle prime ore del mattino e all’imbrunire), le aree in cui vigono restrizioni e/o divieti, anche temporanei.
    Verificate il vostro itinerario e considerate la presenza di questi ambienti, in relazione alle condizioni di sicurezza del manto nevoso.
  • Seguite le tracce esistenti e gli itinerari consigliati, evitando di allargare eccessivamente il segno del vostro passaggio, soprattutto nel bosco, al margine di esso e nelle aree caratterizzate da giovane vegetazione forestale. Laddove possibile percorrete piste forestali e tracciati evidenti, in salita e in discesa.
  • La teoria dell’imbuto vi servirà ad avere le idee più chiare!
  • Se individuate animali, osservateli a debita distanza. Non dirigetevi direttamente verso di loro, aggirateli con passo calmo.
  • Nel caso in cui gli animali già osservati a distanza non possano essere aggirati(per esempio per motivi di sicurezza), fate in modo che si accorgano della vostra presenza già da distanza, in modo che si possano allontanare con relativa calma e anticipo. 


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