I monti dei parchi naturali di alpe Veglia e alpe Devero si rivelano ancora una volta fecondi di nuove scoperte scientifiche. “La Rivista Mineralogica Italiana (n° 4/2016)” pubblica in rilievo di apertura un articolo su “Le allaniti e i minerali di Terre Rare dell'alpe Veglia”; ne sono autori gli svizzeri Stephane Cuchet (Losanna) e Mischa Crumbach (Herrliberg), oltre all’olandese Ate van der Bürgt (Wageningen). I ricercatori, in collaborazione con l’Ente Parco che ha concesso i permessi di ricerca, hanno rinvenuto sul versante italiano il prolungamento di una mineralizzazione a Terre Rare precedentemente individuata nella zona del Ritterpass (Passo di Boccareccio) nella Binntal. E' stata scoperta una nuova zona ("Al Piudél") e sono stati rinvenuti campioni di allanite-(Ce) in cristalli centimetrici, nonché titanite e sinchisite-(Ce) in dimensioni di rilievo, entro dei corpi lenticolari quarzo-feldspatici ospitati negli gneiss della falda del Monte Leone. Recentemente sono stati descrit¬ti nella Binntal (cantone Vallese, Svizzera) numerosi siti mineralizzati con minerali contenenti Terre Rare. Nell’articolo gli autori descrivono l'estensione di questa mineralizzazione anche sul versante italiano, all'alpe Veglia, avendo in precedenza già rinvenuto sia al Monte Giove, in Val Formazza, sia nel Rauris mineralizzazioni con tali caratteristiche. Nel 2017 le ricerche proseguiranno nell'intera area dell’alpe Devero. Avendo acquisita una notevole esperienza in dieci anni di ricerche, i ricercatori svizzero-olandesi hanno inoltrato all’Ente di Gestione la richiesta per un permesso di ricerca mineralogica con lo scopo di prelevare esemplari in confor¬mità con quanto previsto dal re¬golamento del Parco, in modo da estendere l'esplorazione a nuove zone.
Varzo, 06 febbraio 2017
Ultimo aggiornamento: 14/02/2018 ore 11:45:16