Il suo nome scientifico è Erebia christi , ma è conosciuta come “Erebia dei ghiacciai”: una specie rara e unica al mondo che vive esclusivamente all’interno dei parchi naturali dell’alpe Devero, dell’Alpe Veglia e in Alta Valle Antrona, oltre a poche altre località oltre confine. Un poster (qui scaricabile) con i primi risultati scientifici dello studio sulla “Erebia dei ghiacciai” è stato presentato ad un simposio internazionale a Wageningen in Olanda (31 marzo - 2 aprile), dove studiosi e ricercatori si sono riuniti per confrontarsi sul futuro delle farfalle in Europa. Le farfalle sono insetti utili per l’impollinazione come le api o i bombi e sono una parte importante della diversità biologica alpina, al pari di uccelli e mammiferi. Le Aree Protette dell’Ossola la scorsa estate ha intrapreso un progetto di monitoraggio di questa rara e sconosciuta farfalla, classificata “VU” (Vulnerabile) nelle liste rosse IUCN e specie a protezione assoluta per l’Europa.
“La conservazione è uno dei principali obiettivi che un parco naturale deve proporsi e rispettare” spiega Ivano De Negri, direttore del Parco, “conoscere la biologia e l’andamento delle popolazioni di specie rare o minacciate, è indispensabile per garantire la loro sopravvivenza e la disponibilità di habitat”. Grazie alla ricerca sul campo dei naturalisti Andrea Battisti, Matteo Gabaglio e Radames Bionda, con il supporto scientifico di Simona Bonelli, docente all’università di Torino, è stato possibile scoprire molto sulla distribuzione e sull’ecologia di questa specie. Nonostante i risultati di conoscenza siano stati superiori alle aspettative, è stata appena svelata la punta dell’iceberg sotto cui si celano altri misteriosi aspetti della vita di questa farfalla.
Varzo, 9 aprile 2016
Ultimo aggiornamento: 14/02/2018 ore 13:38:39